Comunicati

Nell’ambito delle iniziative legate al progetto di alternanza scuola lavoro, nel nostro istituto si è svolto un incontro sulle tematiche della resilienza urbana. All’incontro hanno partecipato Piero Pelizzaro, project manager del Comune di Milano, da anni impegnato nella diffusione della resilienza, con attività di formazione ed eventi pubblici, e Paolo Giandebiaggi, professore ordinario della facoltà di Architettura dell’Università di Parma.

E’ evidente che l’umanità sta trasformando in modo irreversibile l’ambiente in cui viviamo e, anche se i più potenti governi della terra negano fermamente la presenza di questo processo di cambiamento, gli sconvolgimenti climatici ogni giorno testimoniano l’innegabile evidenza dei fatti. Partendo da queste considerazioni Piero Pelizzaro ha declinato in diversi ambiti quello che oggi significa resilienza e mentre per il Comune di Bologna resilienza è “la capacità di reagire in maniera tempestiva a fenomeni imprevedibili quali alluvioni, periodi di siccità e bufere di neve”, per il Comune di Milano “la resilienza è dare risposta alla domanda di qualità urbana nelle periferie grazie ad interventi che sono anche utili a ridurre i rischi e gli effetti del dissesto idrogeologico e del cambiamento climatico a cui è esposta la popolazione anziana e infantile che vive nelle periferie”. Costruire la resilienza, continua Pelizzaro, sarà una attività imprescindibile e significherà “aumentare la capacità di una comunità di sopravvivere, recuperare, e prosperare in condizioni economiche, sociali e climatiche mutevoli prima, durante e dopo uno shock”. A questo proposito porta come esempio la città di Rotterdam dove le piazze vengono costruite sotto il livello della strada in modo tale da essere utilizzate come vasche di espansione in caso di violenti nubifragi, oppure il comune di Copenaghen dove, con un intervento di riconversione strutturale, il quartiere di St Kield sarà trasformato in un modello di resilienza per la città con la riconversione del 20% della superficie stradale in manti drenanti. La città del terzo millennio: tra rigenerazione ed ecosostenibilità, è stato il nucleo dell’intervento del prof. Giandebiaggi che ha spiegato agli studenti le problematiche della città moderna. Le città rappresentano uno scenario in continua mutazione e oggi occuparsi di città significa occuparsi della sopravvivenza delle persone. Oggi le città, continua Giandebiaggi, le possiamo rappresentare come un uovo fritto dove esiste un netto confine tra la parte centrale e quella periferica, mentre nel futuro prossimo le città devono essere riconvertite in un sistema omogeneo dove non esiste più centro e periferia e ogni punto della città si possa confondere con gli altri. L’intervento del prof. Giandebiaggi si è concluso con una riflessione, nel futuro la parola d’ordine, in qualsiasi ambito, sarà una: riciclare. Piero Pelizzaro ha salutato gli studenti con una frase di Galileo Galilei: dietro ogni problema c’è una opportunità.