Un grande murales annuncia una nuova stagione per la scuola: Il Rondani si è vestito con nuovi colori. Come ha fatto? Basta volerlo! Basta un gruppo di studenti motivati, ed ecco una squadra di progettisti, imbianchini, facchini, manutentori, writers! Un po’ artisti e un po’ artigiani, disposti a mettere creatività ed energie a disposizione della scuola.
Ci hanno messo molto: determinazione, tempo, fantasia, attrezzature ed idee tra le più disparate.
Non è stato un lavoro da poco, in effetti: prima si sposta tutto, poi si tinteggia, si ripulisce; si smontano vecchi scaffali; si ricolloca con estrema attenzione la storica raccolta di plastici, creando un piccolo museo. Ed ecco nell’ampio, luminoso, rinnovato atrio una parete bianca che ammicca. Bozzetti, schizzi, discussioni: il progetto del murales è pronto e il writer inizia il lavoro, lento, preciso, meticoloso ma sicuro. Gli altri osservano in silenzio. L’aria è satura, oltre che di colori e di gas delle bombolette, di emozioni. C’è la consapevolezza che qualcosa sta cambiando, e di essere i protagonisti del cambiamento.
L’impresa viene filmata, ogni fase è immortalata in un video che farà parte anch’esso della storia del Rondani, alla stregua dei modellini del museo, ma con un linguaggio tutto nuovo, che la scuola ha cominciato a parlare. E c’è molto da scoprire e da raccontare.
Dal muro… al murales
Da progettista a writer il passo è breve. È così che Leonardo Zanetti della 5D, autore del murales, ha sviluppato le sue competenze grafiche nella direzione del graffito, che considera una vera forma d’arte. “Quello che faccio è l’espressione di un’idea, di un concetto o di un progetto, che viene tradotto in segno grafico.” E spiega come si può conciliare la tecnica con la creatività: “C’è una correlazione tra la progettazione urbanistica, che insegna l’Istituto, e la voglia di lasciare la propria testimonianza urbana, un segno che arricchisca e non che deturpi. Sempre di arte si parla, e l’arte in tutte le sue forme esprime una ricchezza interiore e ciascuno dovrebbe trovare un mezzo con cui manifestare il proprio animo.”